La ricarica delle batterie è davvero ad emissioni zero?

Le auto ibride si stanno facendo avanti pian piano nel mercato dell’auto principalmente per due motivi: l’abbassamento dei costi di produzione, legati agli sviluppi tecnologici, e l’aumento del costo del petrolio.

Una funzionalità molto “vantaggiosa” è l’optional plug-in ovvero quella caratteristica che permette di ricaricare le batterie dell’auto ibrida con la spina di casa.

Quanta energia si risparmia?

Con la diffusione di questa tecnologia è il caso di porre attenzione su un punto che viene poco analizzato : ricaricare le batterie con la spina di casa comporta un effettiva riduzione della produzione di CO2 rispetto alla ricarica con il motore termico? Tale quesito può essere riportato anche in un futuro prossimo quando si diffonderanno le auto elettriche.

La domanda pone in risalto il fatto che, in alcune circostanze, la produzione dell’energia elettrica necessaria a ricaricare le batterie può produrre una quantità maggiore di CO2, esempio immediato è quello in cui l’energia elettrica provenga da una centrale a carbone.

Ricerche ed esperimenti

L’Union of Concerned Scientists ha fatto una ricerca a riguardo ed ha messo in evidenza che caricare una auto ZEV a Denver produce una quantità maggiore di CO2 rispetto ad una Prius ibrida (la produzione di CO2 risulta addirittura paragonabile ad una piccola auto a benzina) al contrario è molto conveniente ricaricare le batterie in città come Los Angeles e San Francisco, le quali hanno investito notevolmente nelle energie rinnovabili.

Questo tipo di studio pone l’attenzione sul fatto che scegliere di puntare esclusivamente nello sviluppo dei mezzi di trasporto EV non permetterebbe un abbattimento della produzione di CO2; insieme ad incentivare l’automobile elettrica si dovrebbe incentivare la produzione di energia elettrica da una fonte pulita altrimenti i vantaggi nell’utilizzo dell’ EV risulteranno esigui.

Un altro punto importante nello sviluppo delle auto elettriche riguarda l’incentivo a ricaricare le batterie dell’auto in determinati orari della giornata nei quali l’energia elettrica viene prodotta generando una quantità minore di CO2. Questo secondo punto fa parte di tutti quegli accorgimenti che pian piano il cittadino dovrà imparare per un ottimale sfruttamento delle energie rinnovabili.