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Veganesimo: dieta alimentare o un vero e proprio stile di vita?

Simone Serafini

Veganesimo: dieta alimentare o un vero e proprio stile di vita?

Essere vegani significa seguire solamente una dieta alimentare oppure un vero e proprio stile di vita? Andiamo a scoprire in cosa consiste questa filosofia di vita.

Andiamo alla scoperta di cosa significa essere vegano e quali sono le motivazioni che spingono una persona ad essere consapevole di questa scelta. Si tratta di una semplice dieta alimentare oppure di un vero e proprio stile di vita? Si sente spesso la differenza tra una dieta vegana e una dieta vegetariana, quale differenze ci sono tra le due?

La seguente guida ti aiuterà a rispondere a tutti i tuoi dubbi sul veganesimo e quali sono gli alimenti che prevede una dieta vegana e quali alimenti invece un vegano deve assolutamente evitare.

Vedremo se questa particolare dieta riesce a darti il giusto importo calorico e proteico per il giusto fabbisogno giornaliero e quali rischi comporta una dieta vegana.

Cosa significa essere vegani?

Il veganesimo più che uno stile alimentare si tratta di un vero e proprio stile di vita fondato sul rifiuto di qualsiasi prodotto che implica lo sfruttamento o la morte di qualsiasi forma vivente, partendo dal mondo animale fino ad arrivare a quello degli insetti.

Capi saldi della filosofia vegana sono il rispetto per la vita animale in tutti gli ambiti partendo dall’alimentazione fino ad arrivare al settore dell’abbigliamento. Secondo la definizione ufficiale della Vegan Society del 1952 il veganesimo è:

“la dottrina secondo la quale l’uomo dovrebbe vivere senza sfruttare gli animali”

Quali sono i motivi di una dieta vegana?

Tra le motivazioni principali che spingono una persona ad adottare la dieta vegana ci sono:

  • una visione salutare della dieta vegana;
  • delle ragioni etiche come il riconoscimento dei diritti animali;
  • delle motivazioni religiose per cui diversi movimenti spirituali vietano il consumo di carne o comunque di prodotti di origine animale;
  • motivazioni spirituali contro lo sfruttamento attraverso test scientifici sugli animali;
  • motivazioni ambientali: le persone vegane sono molto attente riguardo tematiche circa lo sfruttamento con agenti chimici dei terreni.

Che differenze c’è tra una dieta vegana e una dieta vegetariana?

La dieta vegana è una variante di quella vegetariana. Mentre i vegetariani si limitano a non mangiare né carne né pesce o comunque qualsiasi alimento la cui produzione abbia causato la morte di qualsiasi specie vivente appartenente al regno animale. I vegani invece si astengono da tutti quei cibi che contengono derivazioni animale, quindi di conseguenza anche il latte, uova, formaggi e miele. Il veganesimo oltre a queste ristrette abitudini alimentari, non usa neanche vestiti prodotti dalla lana, seta, scarpe e borse di varia pelle e cosmetici testati sugli animali. In sostanza il vegano pone al centro della sua visione del mondo il rifiuto di ogni forma di violenza animale.

Rispetto della vita animale in tutti i suoi ambiti a partire dalla loro alimentazione: questa è la filosofia vegan. Quindi non si tratta della sola alimentazione, ma sopratutto di una filosofia di vita ben precisa.

Cosa prevede una dieta vegana?

La cucina vegana quindi esclude dalla sua dieta non solo carne e pesce, ma anche tutti quei prodotti che derivano dagli animali come: uova, latte, prodotti caseari, miele, colla di pesce, caseina, siero di latte, caglio.

Il veganesimo oltre ad essere basato esclusivamente su alimenti di origine vegetale, riserva molta attenzione sulla qualità dei prodotti utilizzati. Una dieta vegana pertanto cerca di evitare prodotti raffinati come la farina 00 e lo zucchero bianco, preferendo al loro posto l’uso di farine integrali e dolcificanti naturali come lo sciroppo d’acero, succo d’agave o il malto. Per una corretta dieta vegana, è preferibile inoltre, che i cibi non siano stati sottoposti a pastorizzazione e non provengano da un tipo di agricoltura biologica e integrata.

L’importo calorico e proteico nella dieta vegana allora dove sta?

Visto la mancanza di carne, pesce e tutti i tipi di latticini, per una corretta alimentazione e sostenimento calorico durante l’arco della giornata, nella dieta vegana è diffuso l’uso di surrogati ai classici alimenti. I principali alimenti energetici vegani sono: la soia e i suoi derivati (latte, yogurt, panna, burro di soia, tofu, lecitina).

Il tofu in particolare è una specie di formaggio vegetale ottenuto mediante la cagliata del latte di soglia. A seconda del caglio che si esegue è possibile ottenere consistenze diverse. Anche l’utilizzo di seitan è molto diffuso, si tratta di un impasto altamente proteico, ricavato dal glutine del grano di tipo tenero o da altri tipi di cereali. Secondo la classica ricetta il seitan si ottiene estraendo il glutine dalla farina di frumento che successivamente la si impasta in acqua insaporita con salsa di soia, alga kombu e altri aromi particolari. Di aspetto molto simile alla carne come si è potuto vedere nell’immagine. Insieme tofu e seitan vengono utilizzati infatti come veri e propri sostitutivi di formaggi e bistecche per via della loro consistenza.

Cereali nella cucina vegana

Alla base di una corretta dieta vegana troviamo sicuramente i classici cereali come:

  • mais
  • frumento
  • avena
  • riso

E ancora cereali più particolari come:

  • kamut
  • segale
  • miglio
  • amaranto
  • grano saraceno
  • bulghur (grano duro o frumento integrale germogliato cotto al vapore, fatto seccare e poi macinato)
  • arrowroot (fecola derivata da piante tropicali come canna, maranta e manioca)
  • kokoh (miscuglio di farine di diversi cereali addizionato di soia e sesamo)
  • kasha (grano saraceno tostato)
  • couscous (granelli di semola di grano duro)
  • tapioca (amido ricavato dalla radice della manioca, una pianta tropicale)

Bevande nella cucina vegana

Per una corretta alimentazione vegana, ovviamente sono esclusi anche qualsiasi forma di tabacco, alcool e bevande stimolanti come tè o caffè.

In alternativa a queste ultime due bevande sono consigliate il consumo di orzo e tè verde o di kukicha ricco di calcio e ferro.

Condimento nella cucina vegana.

Il condimento più diffuso nella cucina vegana è la salsa di soia, salsa fermentata e ottenuta appunto dalla soia. Per dare sapore ai cibi, il classico sale da cucina viene sostituito con il sale marino integrale. E’ consigliato anche un uso limitato di spezie, evitando quelle con forti sapori preferendo ad esse il pepe bianco rispetto al pepe nero. Consigliato anche l’uso si frutta secca come nocciole noci e mandorle che apportano ottime dosi di proteine e vitamine.

Verdure nella cucina vegana

Sono consigliate ovviamente le verdure di stagione. In modo particolare sono consigliate le patate rosse, alghe, germogli, legumi come fagioli, ceci, piselli, lenticchie devono essere consumati in quantità abbondanti in associazione con i cereali per dare un giusto apporto di amminoacidi al corpo.

Quali rischi si corrono se una dieta vegana non è impostata correttamente?

Ma quindi una dieta vegana ha carenze nutrizionali?

I sostenitori vegani a questa risposta, affermano che se una dieta vegana è correttamente impostata, essa è in grado di soddisfare i fabbisogni nutrizionali che l’organismo richiede; e addirittura avere un effetto positivo verso patologie come il diabete e malattie cardio vascolari. A livello istituzionale invece, ci sono ancora pareri contrastanti.

Se la dieta vegana non è ben impostata si possono contrarre carenze di ferro, vitamina B12, calcio, amminoacidi, vitamina D e altri componenti fondamentali per il funzionamento corretto dell’organismo.

Il ferro vegetale rispetto a quello animale oltre ad essere meno abbondante negli alimenti il corpo lo assorbe di meno, infatti, mentre in un’alimentazione onnivora l’organismo riesce ad assorbire il 18% del ferro introdotto, nella dieta vegana la percentuale si riduce al 10 %.

La vitamina B12 rappresenta un altro limite della dieta vegana, questa particolare vitamina infatti non è presente nei vegetali, con conseguente uso di integratori per sopperire a questa mancanza. La mancanza di questa fondamentale vitamina può portare le persone vegane a contrarre una grave patologia l’anemia megaloblastica.

Per quanto riguarda il calcio e la vitamina D non ci sono particolari problemi per chi fa una dieta vegana in quanto molto presenti nei prodotti vegani come nel latte di soia, mandorle, nocciole.

Problemi vengono se non c’è invece un apporto giusto di amminoacidi, che nelle proteine animali sono presenti, mentre gli alimenti vegetali non ne abbiamo un quadro completo. Questo richiede quindi una pianificazione alimentare. Carenze di amminoacidi possono avere serie conseguenze come: osteoporosi, anemia, ipotiroidismo, rachitismo e cretinismo.

Abbigliamento vegano

Essere vegano implica fare attenzione non solo alle etichette sui prodotti al supermercato, ma anche quando si va a comprare una giacca, un maglione o un paio di stivali. Il settore dell’abbigliamento è un altro settore per cui un vegano deve stare attento, anche qui il numero di uccisioni degli animali è alto. I primi materiali che un vegano evita di indossare sono ovviamente pelli e pellicce. Tipologie di materiali alternativi a questi sono tanti e di ottima qualità.

Un altro materiale che viene prodotto in maniera cruenta è la lana. La tosatura viene praticata senza nessuna cura per gli animali, molto spesso utilizzando macchinari che provocano ferite e dolore ai poveri animali. Inoltre pratica brutale di solito utilizzata è quella di mandare al macello la pecora appena essa non riesce a produrre più lana. Sono molti i materiali da indossare migliori della lana e soprattutto meno costosi come il velluto, la flanella, il pile, grazie ai quali si realizzano maglioncini molto morbidi e caldi.

Tra gli altri materiali che un vegano deve assolutamente evitare ci sono: i piumini, lo spiumaggio infatti è un operazione molto dolorosa per i pennuti, anche loro uccise per la loro carne. Anche la seta nasconde la morte di piccoli bachi che vengono bolliti vivi per estrarre la seta dai loro bozzoli. Infine la cera d’api, il rosso carminio (colorante prodotto da un insetto) e la gommalacca (secrezione dell’insetto Kerria lacca). Ovviamente sono banditi anche tutti i tipi di veleni ed insetticidi.

Conclusione

Per tutte quelle persone che hanno in mente di seguire una dieta vegana, ricordarsi sempre di non improvvisare ma farsi sempre guidare da un esperto dietologo o nutrizionista, che abbia conoscenze su prescrizioni vegane, sapendo consigliare un regime alimentare adatto considerando anche le diverse necessità di ciascuna persona.

Diffidate delle diete generaliste che potete trovare su internet, non si possono adattare universalmente a ciascuna persona e soprattutto al suo peculiare stile di vita.

Per il resto regola fondamentale che un vegano sa bene è dove dietro la produzione c’è la presenza di un allevamento, la conseguenza è sempre il macello.