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Olio di palma, è scontro: chi ha ragione tra Ferrero e Barilla?

Simone Serafini

Olio di palma, è scontro: chi ha ragione tra Ferrero e Barilla?

Olio di palma: ormai da qualche mese è dilagato il fenomeno mediatico di pubblicizzare i prodotti alimentari con l’ormai famosa frase: “senza olio di palma!”. Ne sono ben consapevoli le note aziende di comunicazione e del marketing che hanno preso l’abitudine di inserire questa immancabile sigla sull’assenza di olio di palma per sponsorizzare qualsiasi pubblicità di biscotti e merendine. Tutti prodotti alimentari vantano ormai l’assenza nella loro produzione del famigerato olio di palma.

Che l’olio di palma fa male se lo sono sentito dire molte volte Ferrero e Barilla. Ma come mai tutta questa enfasi sull’olio di palma? Perché il marketing come quello di Barilla sta puntando tutto su questo fenomeno mediatico dell’olio di palma? Come mai invece Ferrero non ne parla mai nelle sue pubblicità?

Olio di palma e pubblicità: la differenza tra Ferrero e Barilla

A tal riguardo Ferrero si è espresso contrario all’uso massiccio dell’etichetta "anti olio di palma" dimostrando di essere coerente con le sue scelte di produzione, irrompendo nel dibattito con uno spot in cui esalta la sostenibilità delle sue fonti e la qualità dei prodotti con cui è realizzato l’olio di palma. Il messaggio di Ferrero è esplicito: l’olio di palma è essenziale per la produzione ed è simbolo di qualità per i nostri prodotti.

Un approccio opposto lo sta avendo il maggiore competitor alimentare italiano: Barilla. In una recente intervista la grande azienda alimentare italiana ha dichiarato che l’uso dell’etichetta "senza olio di palma" è un’impegno da parte dell’azienda produttrice per migliorare il profilo nutrizionale dei suoi prodotti.

Obiettivamente questo tipo di strategia di marketing che sta avendo Barilla dove pubblicizza insistentemente biscotti senza olio di palma e ancora merendine senza olio di palma, non suona molto onesta, rappresentando il tentativo di acquistare maggiore visibilità nel breve periodo recuperando terreno sul mercato. Un atteggiamento incoerente rispetto a quello tenuto da Ferrero che ha contribuito alla diffusione della grande bufala contro l’olio di palma.

Non solo, la scelta di comunicazione di Ferrero ha ampi margini di successo nel lungo periodo se accompagnata dai comportamenti: l’azienda infatti sembra che stia investendo ingenti risorse per migliorare il proprio prodotto e utilizzare ingrediente sostenibili, con la sorveglianza di associazioni tutt’altro che accondiscendenti con le multinazionali come Greenpeace e il WWF.

Dunque se è assodato il fatto che Barilla stia portando avanti questa strategia solamente per ragioni di marketing restano alcune considerazioni sui prodotti contenenti olio di palma.

Con quali ingredienti Barilla sta rimpiazzando l’olio di palma?

Preferisci chi agisce in maniera coerente seguendo criteri scientifici come sta facendo Nutella per migliorare i suoi prodotti con olio di palma oppure chi cambia continuamente opinione attraverso lampanti opere di marketing come sta facendo Barilla?

Oggi il bersaglio è l’olio di palma, domani potrà essere un altro ingrediente.