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Terra dei fuochi: nuovo allarme, ancora morti nella Regione Campania

Simone Serafini

Terra dei fuochi: nuovo allarme, ancora morti nella Regione Campania

Terra dei fuochi: nuovo allarme proveniente ancora una volta dalla tossica Regione Campania. Si registrano ancora dei morti.

Denominata la “terra dei fuochi” la nota area geografica situata nell’Italia meridionale dimenticata dal mondo tra le sue sostanze tossiche e inquinanti sprigionatesi nell’aria per la presenza di numerosi roghi di rifiuti tossici.

Sono anni che le province di Napoli e Caserta registrano in continuazione fatti di cronaca nera per il forte impatto di queste sostanze inquinanti sulla salute della popolazione locale.

Da novembre ad oggi sono morti di tumore altri 8 bambini nella terra dei fuochi, compreso un neonato di 7 mesi. Parlano i genitori delle vittime:

“siamo stanchi di vedere bare di 40 centimetri nelle chiese, di vedere palloncini volare, di fare applausi a bambini che non ci sono più ma soprattutto siamo stanchi di essere presi in giro.”

Comitato delle vittime nella terra dei fuochi

Sono molte le famiglie sconvolte dal dolore e dalla rabbia si sono riunite lunedì 6 febbraio in Piazza del Plebiscito protestando davanti la prefettura di Napoli, per avere un incontro con Vincenzo De Luca presidente della Regione Campania.

“Vogliamo capire se in questa terra dei fuochi è ancora possibile fare delle bonifiche, altrimenti ce ne andremo non fuori dalla Regione ma dall’Italia”

I genitori dei piccoli caduti, intossicati dai fumi della terra dei fuochi pretendono solamente verità sullo stato delle bonifiche di queste zone colpite dall’inquinamento ambientale.

Terra dei fuochi: piano bonifiche 2007-2013

È dal 2007 che il Fondo europeo di sviluppo regionale aveva imposto un piano di ripristino delle regioni contaminate dai rifiuti tossici della terra dei fuochi.

Questo programma prevedeva misure di bonifica con uno stanziamento di oltre 140 milioni di euro fino al 2013. Ancora oggi sono aperte le denunce su come siano stati spesi questi soldi destinate alle zone della terra dei fuochi.

Infatti dei 140 solamente 8 milioni risultano certificati dall’Unione Europea, dei quali tra l’altro ancora non è chiaro l’utilizzo che ne è stato fatto. Tra l’altro è dal 2014 che è ancora in fase di discussione un nuovo piano bonifiche 2014-2020 tra le autorità regionali della terra dei fuochi e l’Unione europea, anche se non ha avuto il permesso dal governo Italiano.

Terra dei fuochi: situazione attuale

L’Istituto superiore di sanità (ISS) ha evidenziato come nel 2016 c’è stato un eccesso di ricoveri dovuti a tumori riscontrati tra i bambini della terra dei fuochi. Inoltre c’è anche la presenza di un elevato aumento di nascite con malformazioni congenite.

Sul versante roghi invece, l’anno 2016 ha confermato una costante diminuzione degli incendi dolosi nella terra dei fuochi, oltre il 70% in meno rispetto allo scorso anno. Questo è l’unico dato positivo che avviene da questa zona tossica, risultato che è stato possibile grazie al controllo con ampio raggio delle forze dell’ordine, polizia locale e ispettori dell’Inps e Inail.

A chi è in mano la terra dei fuochi?

È ancora viva la speranza di risposte concrete a queste povere famiglie che vivono nella terra dei fuochi? Chi gestisce la terra dei fuochi? Sta veramente in mano alla mafia italiana?

Questi per ora rimangono solamente dei punti interrogativi con la speranza che tutti gli organi di stato continuino a lavorare nella bonifica quest’area geografica da anni avvelenata dai rifiuti tossici e discariche abusive.