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NASA: scoperti nuovi pianeti simili alla Terra

Simone Serafini

NASA: scoperti nuovi pianeti simili alla Terra

NASA: scoperto un nuovo sistema solare simile al nostro. Tre pianeti su sette sono simili alla Terra.

NASA: ieri è stata annunciata la scoperta più importante degli ultimi anni, un nuovo sistema solare molto simile al nostro a 40 anni luce di distanza.

La scoperta segna un nuovo record: si tratta del sistema solare con il maggior numero di pianeti "abitabili" infatti tutti e sette i pianeti potrebbero contenere l’acqua che, come ben sappiamo, è la chiave per la vita.

Andiamo a vedere la nuova rilevazione fatta dalla NASA: quali metodi sono stati utilizzati per il rilevamento di questi nuovi 7 esopianeti?

Se continuerai a leggere vedrai com’è strutturato il nuovo sistema solare chiamato TRAPPIST-1, perché è stato chiamato in questo modo?

Qual’è la composizione di questi nuovi 7 pianeti e perché sono molto simili alla Terra?

Questa è l’immagine pubblicata dalla NASA sulla "possibile" superficie di TRAPPIST-1f, uno dei 7 pianeti appena scoperti.

Scoperto un nuovo sistema solare: TRAPPIST-1

Scoperti nuovi 7 pianeti che si trovano lontani a 40 anni luce rispetto il nostro pianeta. Si tratta di una distanza astronomica relativamente vicina considerando le distanze spaziali.

I 7 nuovi esopianeti hanno sembianze molto simili alla Terra infatti le loro temperature e dimensioni si avvicinano molto a quelle del nostro pianeta.

Il nuovo gruppo planetario orbita intorno a una "nana rossa" ovvero una stella dalle dimensioni leggermente più piccole rispetto al nostro Sole.

La stella in questione è stata chiamata TRAPPIST-1 e si trova nella costellazione dell’Acquario. Come da prassi i sette pianeti sono stati chiamati di conseguenza rispetto al nome della stella di riferimento su cui orbitano, in sequenza:

  • TRAPPIST-1b
  • TRAPPIST-1c
  • TRAPPIST-1d
  • TRAPPIST-1e
  • TRAPPIST-1f
  • TRAPPIST-1g
  • TRAPPIST-1h

Il nome a questa stella è stato dato prendendo in riferimento l’acronimo del telescopio con cui è stata scoperta: TRAnsiting Planets and Planetesimals Small Telescope.

TRAPPIST però non è stato l’unico telescopio a rilevare la nuova "nana rossa" infatti il merito di tale scoperta è da spartire con l’osservazione e l’incrocio dei dati presi da altri due telescopi:

  • Very Large Telescope: telescopio dell’Osservatorio Europeo Australe, che come TRAPPIST si trova nei pressi di La Silla, in Cile;
  • Spitzer Space Telescope: telescopio della NASA in orbita intorno alla Terra, molto più preciso rispetto agli altri perché risolve i problemi di distorsione dovuti dall’atmosfera terrestre.

Metodi di osservazione di TRAPPIST-1

La scoperta di questi 7 esopianeti è stata effettuata attraverso una tecnica d’osservazione sulla variazione di luminosità prodotta dalla stella TRAPPIST-1.

Osservando una stella è possibile infatti rilevare i periodi di cambiamento della luminosità che si verificano quando un pianeta passa davanti alla sua orbita.

Attraverso questa tecnica d’osservazione gli astronomi riescono a capire molte informazioni riguardanti i pianeti che girano intorno all’orbita della stella presa in considerazione, come:

  • la dimensione;
  • la sua composizione;
  • la distanza da un pianeta all’altro.

Sono "abitabili" gli esopianeti di TRAPPIST-1?

I dati provenienti dalla NASA ci indicano come questi 7 esopianeti sono d’origine rocciosa come il nostro pianeta. Potenzialmente tutti e 7 i pianeti potrebbero contenere dell’acqua allo stato liquido.

Inoltre visto che la nuova "nana rossa" ha una massa pari all’8% rispetto a quella Solare, è una stella meno calda rispetto alla nostra. Quindi anche se le orbite tracciate da questi 7 esopianeti sono più strette rispetto al nostro sistema solare, dovrebbero esserci le condizioni climatiche ideali per poterci vivere.

Gli astronomi inoltre stimano come tra i sette pianeti quelli più "potenzialmente abitabili" sono:

  • TRAPPIST-1e
  • TRAPPIST-1f
  • TRAPPIST-1g

questi pianeti sono gli unici rispetto agli altri che ricevono una quantità di energia paragonabile a quella ricevuta dalla Terra.

E’ ancora piuttosto prematuro affermare che ci sia vita su questi pianeti, ma sicuramente la scoperta di questi 7 esopianeti è un gran passo in avanti verso la comprensione dell’universo.

La scoperta del sistema TRAPPIST-1 darà la possibilità di costruire telescopi ancora più potenti che permetteranno di studiare in maniera più approfondita la struttura e composizione di questi esopianeti.

Questo è il video pubblicato dalla NASA per annunciare la strabiliante scoperta.