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Legambiente: Venezia, Bologna e Genova le città più verdi, ma l’Italia è ancora indietro

Daniele Sforza

Legambiente: Venezia, Bologna e Genova le città più verdi, ma l’Italia è ancora indietro

A quanto rivela "Ecosistema Urbano 2012", l’Italia è ancora indietro per quanto riguarda le politiche ambientali. Spietata ma lucida e reale l’ultima ricerca di Legambiente, realizzata in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore.

La situazione generale

Nei principali capoluoghi italiani, infatti, la media delle polveri sottili è cresciuta di 2 microgrammi per metrocubo, mentre i giorni in cui l’ozono supera i limiti stabiliti dalla legge sono 10 in più rispetto allo scorso anno (a 27 a 37).

Italia bocciata anche sul fronte del trasporto pubblico, dell’efficienza energetica e delle isole pedonali, che non crescono così come le ztl e le reti ciclabili urbane.

Sud Italia ancora indietro

Tra i grandi centri, Venezia è la città che primeggia, mentre per quanto riguarda i centri di medie dimensioni, è Trento a spiccare. Per le città più piccole, Verbania è sugli scudi.

Ancora bocciato il Sud Italia, con Messina, Reggio Calabria e Vibo Valentia ancora in fondo alle classifiche.

Le migliori città "verdi"

Dopo Venezia, tra le grandi città, stazionano in cima alla classifica Bologna e Genova. Tutto rimasto inalterato, proprio come l’anno scorso.

Per quel che riguarda i centri medi, invece, dopo Trento (che ha conquistato la vetta della classifica), seguono Bolzano, La Spezia, Parma e Perugia.

Tra i piccoli centri, invece, dopo Verbania, si annoverano Belluno, Pordenone, Mantova e Aosta.

Polveri sottili e raccolta differenziata

Le polveri sottili si registrano con maggiore intensità a Verona, Milano, Torino e Monza.

A livello di raccolta differenziata, invece, spiccano Novara, Salerno, Trento, Pordenone, Verbania, Belluno, Oristano, Teramo, Benevento, Asti, Nuoro e Rovigo, le sole 12 città ad aver raggiunto l’obiettivo normativo del 60%, mentre a livello nazionale, pur aumentando di circa 6 punti percentuali (da 31,97% a 37,96%), si è ancora lontani dagli standard europei.