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Notizie ed Approfondimenti

La prima filiera italiana per lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici

Camilla Biagini

La prima filiera italiana per lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici

Il fotovoltaico deve essere considerato come un settore in forte aumento sul territorio italiano. Si conta infatti che ad oggi siano presenti circa 50 milioni di moduli fotovoltaici per una potenza installata che supera notevolmente ormai gli 11mila MW. Si tratta di pannelli e di impianti fotovoltaici installati di recente e che quindi sono ancora del tutto efficienti. È vero però anche che nel giro di 20 o al massimo 25 anni la situazione potrebbe cambiare notevolmente. I pannelli fotovoltaici hanno una vita molto lunga ma non si può certo dire che siano immortali, possono infatti rompersi, danneggiarsi in modo irreparabile oppure molto semplicemente finire il loro naturale ciclo vitale. Quando un pannello fotovoltaico non funziona più ed è necessario gettarlo via come ci si deve muovere?

Fortunatamente già adesso, in largo anticipo quindi sul reale momento in cui questo problema si presenterà, l’Italia ha trovato una soluzione. È nata infatti proprio in questi giorni la prima filiera italiana per la raccolta dei pannelli fotovoltaici, il loro riciclo e ovviamente il loro adeguato smaltimento e lo smaltimento soprattutto delle possibili sostanza dannose sia per l’ambiente che per l’uomo che alcune tipologie di pannelli possono contenere, specialmente i pannelli di più vecchia realizzazione. La filiera nasce da un accordo tra il Cobat - Consorzio nazionale raccolta e riciclo e il comitato Ifi - Industrie fotovoltaiche italiane.

L’accordo prevede innanzitutto una mappatura geo-referenziata di tutti i moduli fotovoltaici attualmente presenti in Italia a cui andrà ad aggiungersi poi, alla fine della vita di ogni modulo, un sistema di tracciabilità. Con questi dati sarà quindi possibile avere sempre la situazione sotto controllo e gestire lo smaltimento dei moduli in modo davvero efficiente potendo riscontrare anche in tempo quasi reale ogni possibile errore che dovesse essere commesso.

L’accordo prevede poi la raccolta dei pannelli esausti che verranno poi frazionati nei loro vari componenti. Le componenti che possono essere riciclate, tutte le parti cioè realizzate in metallo oppure in vetro, saranno inviate ai vari centri di riciclaggio presenti sul territorio italiano. Le componenti invece che non possono essere riciclate e che devono essere smaltite, la cella fotovoltaica in sé e per sé per dirla in modo più semplice, dovranno invece essere inviate all’estero. Oggi come oggi infatti l’Italia non disponibile ancora di centri di smaltimento adeguati. Sembra però che a breve si tenterà almeno di realizzare un progetto pilota di un centro di smaltimento, progetto però che avrà bisogno di tempo per essere messo in atto e per essere testato, per adesso quindi la scelta di inviare i materiali all’estero sembra la scelta migliore.

Grazie a questa filiera per il riciclo e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici sarà così possibile evitare che l’utilizzo dei pannelli vada a ripercuotersi negativamente sull’ambiente, una grande innovazione che deve essere accolta in modo davvero molto positivo, un passo avanti verso il futuro.