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Mobilità Sostenibile

I costi degli incentivi sono equamente divisi?

Alessandro Cicini

I costi degli incentivi sono equamente divisi?

Il Presidente dell’Autorithy per l’Energia (GSE) Guido Bortoni in Commissione Industria al Senato ha enunciato la suddivisione degli oneri sulla bolletta dell’energia elettrica della componente tariffaria A3, la quale serve a finanziare le energie rinnovabili.

Secondo i dati di Guido Bortoni la componente A3 viene pagata per un <<19% dai clienti domestici, per circa il 38% sugli altri clienti in bassa tensione, per il 36% sui clienti in media tensione e per il restante 7% sui clienti in alta e altissima tensione>>

Si nota immediatamente che c’è uno squilibrio che pesa sulla bassa tensione alla quale viene addebitato più del 50% degli incentivi.

Perché la bassa tensione costa di più

Cerchiamo di capire il perché di questo squilibrio. Nel caso di un impianto fotovoltaico l’energia elettrica viene prodotta in bassa tensione, successivamente o viene utilizzata direttamente dalle utenze (abitazioni domestiche, piccole industrie) o viene trasformata in media tensione e immessa nella rete. Nel caso degli impianti eolici, la situazione è analoga con la differenza che l’opzione che prevede l’uso diretto dalle utenze viene raramente utilizzata quindi la quasi totalità dell’energia viene trasformata in media tensione e immessa nella rete.

Nelle condizioni viste quindi coloro che usufruiscono principalmente dell’energia prodotta dalle energie rinnovabili sono le utenze di media e bassa tensione, sulle quali viene fatta gravare la maggiorparte del costo degli incentivi.

Bisogna tener presente anche un altro fattore che incide su questa suddivisione, le aziende che prelevano l’energia in altissima tensione avranno dei contratti agevolati con il distributore di energia legato al fatto che sono delle utenze estremamente energivore.

Per tirare le somme le aziende di distribuzione di energia suddividono i costi degli incentivi in base a chi usufruisce maggiormente delle energie rinnovabili, tale metodo potrebbe essere messo in discussione perché il costo di tali tecnologie dovrebbe essere suddiviso equamente su tutta la comunità in quanto tutta la comunità beneficia della minor produzione di inquinanti, ma d’altro canto aumentare uteriormente il costo dell’energia alle aziende le metterebbe ancora di più in difficoltà, in sostanza la soluzione ottimale non è facile da trovare