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Notizie ed Approfondimenti

Elezioni politiche 2013: Bersani e la sostenibilità ambientale

Daniele Sforza

Elezioni politiche 2013: Bersani e la sostenibilità ambientale

Che dire? Sul programma del PD non c’è l’ambiente. O meglio, c’è, ma bisogna cercarlo. Certamente non compare in bell’evidenza. 10 punti, e nessuna parola che richiami l’ambiente, l’energia, l’agricoltura. Cercando cercando, nell’ambiente, nell’energia e nell’agricoltura ci si imbatte, ma sembra quasi che la parola "ambiente" faccia paura. I 10 punti del programma di Bersani? Eccoli qua:

- Visione;

- Democrazia;

- Europa;

- Lavoro;

- Uguaglianza;

- Sapere;

- Sviluppo;

- Beni Comuni;

- Diritti;

- Responsabilità.

Il programma di Pier Luigi Bersani si presenta come sintetico, schematico, chiaro e lineare. Solo 16 pagine. In queste andiamo a trovare gli elementi che più ci interessano in questo viaggio di approfondimento sui rapporti tra la politica attuale e l’ambiente.

Sviluppo

Qualcosa la troviamo nel capitolo dedicato allo sviluppo. Andiamo a leggere:

L’unica possibilità che ha il nostro Paese di vincere la sfida della globalizzazione è tornare a puntare sull’eccellenza del Made in Italy.

Siamo per una politica industriale che rispetti l’ambiente.

Immagino un progetto Paese che individui aree d’investimento, ricerca e innovazione nell’industria, nell’agricoltura e nei servizi.

La qualità e le tipicità, la mobilità sostenibile, il risparmio e l’efficienza energetica, le scienze della vita, le tecnologie legate all’arte, alla cultura e ai beni di valore storico, l’agenda digitale, le alte tecnologie della nostra tradizione.

Il primo grande tema politico e culturale sarà l’economia reale e le forze che la promuovono.

Beni comuni

Anche nel capitolo dedicato ai beni comuni ci troviamo di fronte all’argomento che ci interessa. Andiamo a leggere:

L’energia, l’acqua, il nostro patrimonio paesaggistico e culturale, il welfare come la formazione sono beni che vanno tutelati.

Bisogna introdurre normative che definiscano i parametri della gestione pubblica o, in alternativa, i compiti delle autorità di controllo a tutela delle finalità pubbliche dei servizi.

Sono essenziali maggior razionalità e valorizzazione del tessuto degli enti locali. Gli enti locali possono rivelarsi medicina contro la crisi piuttosto che malattia da debellare.

E’ fondamentale una responsabilità pubblica dei cicli e dei processi, che garantisca l’universalità di accesso e la sostenibilità nel lungo periodo.

La difesa dei beni comuni è la risposta dovuta ai nuovi bisogni della comunità, riguarda il futuro dei nostri figli e merita una presa in carico da parte di tutti.

Conclusioni

Il programma di Pier Luigi Bersani si basa su degli schemi: ciò contiene elementi positivi ed elementi negativi. Tra gli elementi positivi figurano senz’altro l’espressione lineare delle informazioni, la schiettezza e la messa in evidenza dei punti chiave. Tra gli elementi negativi figurano i mancati approfondimenti. E proprio relativamente all’ambiente, che dal PD viene trattato come una sorta di sottocategoria, mancano i consueti approfondimenti che spieghino nel dettaglio come perseguire determinati obiettivi. Ma, a ben rileggere, ci si può chiedere: quali obiettivi? Quelli del programma di Bersani sono postulati, non proposte; concetti, non promesse; dati di fatto, non teorie. Slogan piuttosto che premesse di costruzione. In fin dei conti, forse, non ci sbaglieremmo più di tanto nell’affermare che, seppur non sia totalmente assente, l’ambiente nel programma del PD appare come un argomento decisamente molto ristretto.