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Elezioni politiche 2013: Berlusconi e la qualità della vita

Daniele Sforza

Elezioni politiche 2013: Berlusconi e la qualità della vita

Dopo aver discusso di come Antonio Ingroia, Beppe Grillo e Mario Monti abbiano inserito l’ambiente e la green economy nei loro programmi elettorali, spostiamoci adesso sul fronte del centrodestra e, più nello specifico, del Pdl di Silvio Berlusconi.

Ultimamente, il Cavaliere tornato ancora una volta a ricandidarsi per salvare il Paese ha comunicato che nel programma completo del suo partito vi sono dei punti fondamentali che parlano di ambiente, green economy e qualità della vita. Effettivamente, nonostante alcune fonti d’informazione si siano prodigate nell’affermare che nessuna delle principali forze politiche abbia a cuore l’ambiente, nel programma intero del Pdl ci sono molto punti che parlano di politica energetica. Certamente qualcuno potrà controbattere sul fatto che Berlusconi fu tra i principali sostenitori del nucleare e della Tav (ribadita peraltro quest’ultima nel capitolo Infrastrutture), due aspetti che mal si sposano con le mentalità ambientaliste. Tuttavia, diamo uno sguardo più approfondito agli "schemi" ambientali che corredano il programma elettorale del Pdl di Silvio Berlusconi.

Infrastrutture

Il capitolo 9 del programma di Silvio Berlusconi è dedicato alle infrastrutture, e si incentra prevalentemente sulla semplificazione burocratica e sul sistema incentivante finalizzato alla realizzazione delle nuove infrastrutture. Due punti tuttavia saltano all’occhio di chi a cuore l’ambiente: il primo riguarda, stringatamente, un Piano generale per la mobilità urbana sostenibile; il secondo, invece, risulta relativo alla "Realizzazione, nei tempi europei, delle linee ferroviarie ad alta velocità, a partire dalla Torino-Lione e potenziamento della rete ferroviaria nazionale".

Agricoltura

Il capitolo 11 del programma di Silvio Berlusconi si occupa invece di agricoltura. Andiamo ad analizzare i punti chiave che il leader del Pdl ha in programma di effettuare in caso di elezione:

- Eliminazione dell’IMU sui terreni e i fabbricati funzionali ad attività agricole;

- Rilancio dell’imprenditoria giovanile in campo agricolo attraverso la riduzione fiscale per i giovani che aprono imprese agricole e attribuzione di appezzamenti del demanio agricolo per creare nuove imprese;

- Maggiore tutela degli interessi italiani nel negoziato per la Politica Agricola Comune (PAC);

- Tutela delle produzioni italiane tipiche dalla contraffazione.

Energia

E veniamo così al capitolo 13 del programma, relativo all’energia. Ecco i punti chiave che figurano in materia:

- Piano energetico nazionale: deve tenere conto dello sviluppo delle fonti rinnovabili, dello stato della rete, degli impianti previsti;

- Diminuzione delle tasse (accise) che incidono sul costo dell’energia;

- Nuove azioni per favorire la concorrenza nel settore energetico e contrastare gli oligopoli;

- Sviluppo del sistema di incentivi per le energie rinnovabili evitando di creare rendite di posizione dannose;

- Più incentivi per gli investimenti in nuove tecnologie finalizzate alla riduzione dei consumi energetici;

- Incrementare gli investimenti per la realizzazione della smart grid, finalizzati ad aumentare l’efficienza delle reti di trasmissione di energia elettrica.

Ambiente, green economy e qualità della vita

Il capitolo 14 si occupa invece di "Ambiente, green economy e qualità della vita". Andiamo a vedere i punti chiave in questo ambito:

- Nuovo piano per il riassetto idrogeologico del Paese;

- Messa in sicurezza del patrimonio immobiliare, da realizzare attraverso benefici fiscali e finanziamenti agevolati;

- Rifiuti: realizzare cicli integrati regionali di smaltimento, con l’obiettivo dell’autosufficienza; incentivare la raccolta differenziata e la riduzione della produzione dei rifiuti;

- Valorizzare il sistema dei parchi e delle aree protette, attraverso l’uso della leva fiscale, per favorire nuove imprese e occupazione;

- Green economy: puntare su quattro settori strategici: eco-innovazione, fonti rinnovabili, riciclo dei rifiuti e mobilità sostenibile;

- Tutela degli animali da compagnia e affezione e cancellazione delle spese relative agli stessi dal redditometro;

- Misure contro gli abbandoni degli animali come strumento di lotta al randagismo;

- Smart Cities: dare impulso allo sviluppo delle città "intelligenti", coinvolgendo capitali privati e utilizzando stimoli fiscali;

- Nuovo rapporto sinergico ambiente-turismo.

Conclusioni

Il programma elettorale del Pdl in termini di ambiente e green economy paga senza alcun dubbio la frequente schematizzazione (relativa a tutti gli altri capitoli) che di certo non sensibilizza gli eventuali elettori a certe tematiche e questioni di difficile comprensione. Un errore comune che s’intravede nei programmi elettorali che abbiamo visto è rappresentato senza alcun dubbio dal fatto che molte proposte sono semplicemente menzionate, accennate, ma prive tuttavia di una qualche ulteriore spiegazione che si soffermi sul "come avverrà questo". L’alternanza di spiegazioni e dell’assenza di spiegazioni, di certo, non è un buon punto di merito.

Oltre alla consueta contraddizione tra sostegno alle Tav e sostegno alla green economy e alla mobilità sostenibile in particolare, il programma del Pdl verte comunque nel piegare alcuni elementi su cui si basa la propria politica - come il turismo, per l’appunto, o il risollevamento dell’industria attraverso la semplificazione burocratica e il sistema di incentivi - a un tema caldo come è quello dell’ambiente. Un solo rammarico: che la green economy non faccia notizia. Quante volte ne avete sentito parlare nei comizi televisivi?