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E-Cat pronto per la vendita? Ancora dubbi sul generatore di Andrea Rossi

Daniele Sforza

E-Cat pronto per la vendita? Ancora dubbi sul generatore di Andrea Rossi

L’introduzione dell’E-Cat di Andrea Rossi e Sergio Focardi nel mercato sembra essere ormai pronta. Su questo innovativo generatore di energia che funziona a fusione fredda è stato detto di tutto e di più: i detrattori sono tanti quanto i sostenitori. Ultimamente, tuttavia, continuano a emergere dubbi sull’effettiva funzionalità dell’E-Cat.

E-Cat: le questioni irrisolte

Se sul sito ufficiale della Prometeon srl staziona ancora un "verosimile" conto alla rovescia relativo alla commercializzazione dell’E-Cat, non sono poche le novità degli ultimi giorni per quanto riguarda le sempre più crescenti perplessità sul prodotto.

Un gruppo di finanziatori svedesi, infatti, avrebbe ritirato l’offerta di 10 milioni di dollari che aveva inizialmente pensato di investire. Le cause? I vantaggi dell’E-Cat non sono poi così tali come si vuole far credere.

Il catalizzatore per il quale la produzione di energia "pulita" da parte dell’E-Cat, innescata dalla reazione nucleare tra idrogeno e nichel, è il vero mistero che ruota attorno all’E-Cat e la principale fonti di dubbi e perplessità al riguardo. Il mistero, in breve, riguarderebbe il funzionamento dell’apparecchiatura, in quanto Rossi non ha mai fatto trapelare indiscrezioni, per via di questioni brevettuali attualmente in corso.

A mettere benzina sul fuoco, ci ha pensato anche Wladimir Guglinski, un utente che ha accusato Rossi sul suo blog dell’inefficienza della sua creatura. L’accusa, in breve, consisterebbe nel fatto che l’E-Cat non produrrebbe energia. Anche dietro ciò si celerebbe il ritiro dell’offerta da parte del gruppo di investitori svedesi, i quali, secondo Guglinski, avrebbero verificato nel corso di una prova che non sarebbe stato l’E-Cat a emettere energia.

Altre accuse, invece, si focalizzano sul catalizzatore e sulla sua capacità di funzionare in modalità "self sustained", cosa che effettivamente è avvenuta durante i test effettuati a ottobre 2011, ma che non è prevista nell’Hot E-Cat, ragione per la quale Rossi sta utilizzando un flyback.

Rossi, dal canto suo, si è difeso parlando di misurazioni e analisi da parte di soggetti terzi indipendenti, e i cui risultati potranno essere rivelati solo nel mese di novembre.

Sugli investitori svedesi Rossi ha spiegato la situazione: "Sono venuti da noi per misurare il consumo di energia elettrica. Non avevo nulla in contrario, una misura ulteriore sarebbe stata utile, per cui dissi di sì. Sono venuti qui e dopo poche ore, quando il reattore non aveva ancora raggiunto la giusta potenza, hanno deciso che, per loro, il test era stato completato". "Voglio ripetere ancora una volta", ha poi concluso "che le nostre misurazioni sull’Hot E-Cat non sono ancora finite". Insomma, l’analisi complessiva del prodotto deve ancora essere completata.

Chi è veramente Andrea Rossi?

Perché così tanti detrattori di Rossi? Perché sembra agli occhi dei media tradizionali, che non amano parlare di prodotti ipotizzati (ed è anche per questo che non sono state pubblicate molte inchieste sull’argomento, a parte quella recente del Corriere della Sera), un personaggio così controverso? La sua nomea non molto professionale deriva da anni fa, quando Rossi comunicò di aver inventato un metodo capace di rendere disponibile petrolio dai rifiuti organici, tramite la distruzione chimica delle materie plastiche insite nei rifiuti stessi. A seguire, Rossi fondò la società Petroldragon, finalizzata a raccogliere rifiuti a bassi costo, ma in breve tempo la società fu messa sotto sequestro e Rossi dovette affrontare una serie di processi alla fine dei quali, però, fu assolto.

La questione, dunque, resta sempre quella: ci sono interessi privati di lobby e questioni di potere a frenare le intuizioni geniali di Andrea Rossi, o quest’ultimo è soltanto un personaggio controverso che ama far parlare di sé e delle sue creazioni?

Ai posteri l’ardua sentenza.