Torna su

Notizie ed Approfondimenti

Clima: Paesi emergenti e in via di sviluppo più colpiti dai fenomeni estremi

Daniele Sforza

Clima: Paesi emergenti e in via di sviluppo più colpiti dai fenomeni estremi

Ci saremo accorti che il clima negli ultimi anni è drasticamente mutato: sarà per la quantità innumerevole di informazioni che riceviamo quotidianamente dalle fonti più disparate, ma le notizie di fenomeni meteorologici estremi sono di gran lunga aumentate nei tempi più recenti.

I più colpiti? I Paesi in via di sviluppo

Il Global Climate Risk Index, pubblicato su Germanwatch in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ha rilevato che i Paesi più colpiti da questi fenomeni climatici estremi sono quelli emergenti e in via di sviluppo.

In cima alla classifica del 2011, infatti, troviamo Paesi come la Cambogia, El Salvador, il Pakistan e la Thailandia. Tra le prime posizioni, tuttavia, troviamo anche gli Stati Uniti, recentemente sconvolti dall’uragano Sandy: ma i tornado negli States sono eventi quasi comuni, tant’è che vi è anche una trasmissione televisiva dedicata che consente di verificare la ingente quantità di tornado che si verificano nei vari Stati americani.

Anche l’Italia è naturalmente presente in questa particolare classifica, e si trova al 24esimo posto nel 2011, mentre nel ventennio 1992-2001, il Belpaese è situato al 41esimo posto.

La classifica tiene conto dei dati forniti da Munich Re, colosso tedesco delle riassicurazioni, per ciò che concerne il numero di decessi per 100.00 abitanti, in aggiunta ai danni economici provocati da questi particolari fenomeni climatici estremi.

Una risonanza mediatica parziale

Germanwatch fa notare anche una cosa molto interessante: basti pensare, ad esempio, che la risonanza mediatica di questi fenomeni colpisce solo i Paesi sviluppati, come gli Stati Uniti, mentre poco e niente sappiamo su altri Paesi. Consideriamo il 2005, anno nefasto in cui l’uragano Katrina devastò New Orleans: molti non sanno che in quell’anno un altro fenomeno climatico estremo, l’uragano Stan, devastò il Centro America, in particolare il Guatemala, provocando danni enormi e un ingente numero di vittime. Chi di voi conosce l’uragano Stan? Lo stesso recentissimo uragano Sandy, prima di flagellare le coste degli Stati Uniti, causò circa 70 vittime nei Caraibi.

Anche per questo troviamo in cima alla classifica Paesi come la Thailandia e la Cambogia, il cui destino non sembra essere di particolare interesse per i media internazionali: nel 2011, le piogge violente hanno provocato quasi 900 vittime e più di 75 miliardi di dollari nella sola Thailandia.

Nella classifica che prende in considerazione il ventennio 1992-2011, invece, i Paesi in cima alla classifica sono Honduras, Nicaragua e Birmania, seguiti dal Bangladesh: quest’ultimo, a differenza della Thailanda, ha adottato importanti misure per preservare la salute climatica ed è così retrocesso di una posizione nella classifica stilata dal Global Climate Risk Index.

Segno evidente che si registra una sempre più urgente necessità di praticare misure di salvaguardia del clima per evitare morti e devastazioni provocate dall’avvento dei fenomeni climatici estremi. Insomma, anche l’uomo ha le sue gravi responsabilità.