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Biocarburanti: Commissione Ue punta alla riduzione

Daniele Sforza

Biocarburanti: Commissione Ue punta alla riduzione

L’Unione Europea punta a ridurre la quota di biocarburanti dalle colture alimentari. L’obiettivo finale è quello di riuscire a incentivare la produzione di biocarburanti a basso impatto climatico.

Sui biocarburanti di prima e di seconda generazione

Quelli che seguiranno saranno mesi molto caldi per ciò che concerne ambiente, energia ed agricoltura. A Bruxelles si discuterà su più fronti fino a fine anno allo scopo di incentivare una politica ambientale più sostenibile, soprattutto in materia di biocarburanti.

Tra le proposte in materia, limitare la conversione dei terreni alla produzione di biocarburanti è una mossa necessaria da compiere, poiché ciò potrebbe portare a "uno spostamento della produzione alimentare a destinazione umana o animale verso aree non agricole", come ad esempio possono essere le foreste. Il problema è che tale eventualità prevede che "le emissioni di gas a effetto serra dei biocarburanti sarebbero tante quanto quelle prodotte dai carburanti fossili".

Inoltre, il limite proposto dalla Commissione Ue per ciò che concerne i biocarburanti da colture alimentari (di prima generazione) prevede un tetto del 5%. Vi sono però alcune difficoltà a tal proposito, poiché la pressione e gli interessi delle diverse lobby in gioco potrebbe portare ad allontanare il rigore previsto e cercare qualche compromesso che giovi a entrambe le parti.

A Bruxelles si parlerà anche di innovazione: dal 2020 in poi, infatti, non ci sono molte certezze per ciò che concerne questo mercato e questo potrebbe portare a una rapida sfiducia da parte degli investitori. A tal proposito, i sussidi potrebbero rappresentare un buon incentivo per stimolare l’innovazione nel settore dei biocarburanti di seconda generazione, ma non sufficiente, si ritiene, ad assicurare gli investitori su questo mercato, ancora troppo precario e in scarsamente protagonista.